Vampire Knight

La vampirologia secondo Matsuri Hino

Se dico “vampiro” qual è la prima immagine che vi viene in mente?
Probabilmente per alcuni di voi sarà l’iconica silhouette avvolta dall’oscurità di un tizio molto pallido in viso con occhi spiritati e un lungo mantello nero.
Per altri è un bel ragazzo, alto e aitante circondato da un impenetrabile alone di mistero.
Per pochissimi altri sarà una creatura volante a metà strada fra un rettile e un topo, molto simile ad un pipistrello, solo più grossa.

Qualsiasi sia la risposta che avete dato alla mia domanda, la cosa certa è che sapete di ciò di cui si parla, così come quasi certamente a molti di voi saranno venuti in mente libri e film pieni zeppi di questi personaggi.
Contrariamente a quanto ci potrebbe parere, quella del vampiro è una figura mitologica che da parecchi anni affolla l’immaginario collettivo, facendosi protagonista delle più disparate avventure.
Benché il successo della celebre saga Twilight abbia portato alla creazione di quello che possiamo definire un trend in quegli anni, in realtà l’autrice non si era inventata assolutamente nulla di nuovo. Twilight non è di certo il primo romanzo di fantasia che ha come protagonisti dei vampiri. Semplicemente ha “preso in prestito” una figura già esistente, più o meno conosciuta, l’ha vestita di un nuovo look moderno, più al passo coi tempi e l’ha inserita all’interno di un racconto che potesse attirare un pubblico un po’ più ampio della ridotta cricca di amanti dell’occulto, dell’horror o dei miti antichi.
E il trionfo è servito.

Parallelamente è avvenuto un fenomeno decisamente simile anche nel mondo dei fumetti giapponesi. Quando Matsuri Hino pubblicava il primo capitolo del suo nuovo manga intitolato Vampire Knight, la Meyer presentava al pubblico il primo romanzo di una saga che avrebbe spopolato presto fra i giovani.
Ma, esattamente com’è stato per Twilight, anche nel caso di Vampire Knight, non si trattava certo della prima volta che il pubblico giapponese si imbatteva in queste creature. Semplicemente, esattamente come nel caso coetaneo statunitense (sì, è interessante notare che entrambe le opere sono uscite nel medesimo anno, a diversi chilometri di distanza l’una dall’altra), ad aver creato questo nuovo trend è stata la nuova re-interpretazione che la Hino ha fatto di questa creatura.

Apparentemente le due opere non paiono discostarsi troppo l’una dall’altra (il che rende questa concomitanza ancora più singolare). La trama iniziale del manga sembra un classico shoujo ad ambientazione scolastica dove l’unica differenza la fa appunto la presenza di creature non umane.
Seguiamo le vicende di Yuki Cross, una giovane quindicenne allegra e spensierata che vive la sua vita scolastica con grinta ed entusiasmo.
La scuola che frequenta però, non è come tutte le altre, non solo perché è un collegio, ma anche perché è l’unico istituto ad ospitare un corso speciale, una specie di classe d’élite il cui corpo studentesco è interamente composto da vampiri.
Il motivo di questa particolarità è da attribuire al preside – nonché padre adottivo di Yuki – Kaien Cross, il quale da ex cacciatore di vampiri, si è prefissato l’obbiettivo di creare un ambiente confortevole in cui esseri umani e vampiri possano coesistere in armonia.
Questo però al momento dell’inizio dei fatti, è solo un progetto del tutto sperimentale e mantenere nascosta la vera natura della Night Class è un compito arduo, che richiede molta attenzione e regole ferree, dato che comunque si tratta pur sempre di creature notturne che tendono a seguire molto il loro istinto.
Ad aiutare il preside ci sono proprio Yuki e Zero Kiryu, un altro giovane ragazzo rimasto orfano da piccolo per colpa dei vampiri. Proteggere il segreto della Night Class è la loro missione.

Dunque, gli ingredienti per un fantasy young adult ci sono tutti. Abbiamo una scuola, abbiamo una protagonista femminile in apparenza innocua, abbiamo un ragazzo dal carattere introverso e scontroso e ovviamente non poteva mancare il terzo elemento per costituire il perfetto triangolo amoroso, ovvero Kaname Kuran, capoclasse della sezione notturna per cui Yuki sembra provare un affetto che va ben oltre la semplice simpatia o amicizia.
Mettici dei bellimbusti un po’ ribelli, mettici una schiera di ragazzine che farebbero carte false pur di avere l’attenzione di quei tipi (senza sapere ovviamente cosa sono davvero), aggiungi un po’ di thriller, abbonda coi traumi infantili e il piatto è pronto.

Rivisitazione di un classico

Coloro che all’inizio alla parola “vampiro” hanno associato un’immagine un po’ datata di un tizio pallido vestito con abiti di un’altra epoca che dorme in una bara, faranno bene a dimenticare questo stereotipo ed accettare che, esattamente come per Twilight, anche qui non avremo a che fare con quel tipo di creature.
I vampiri di Matsuri Hino infatti dormono nelle bare solo per motivazioni specifiche, solitamente quando sono stanchi della loro immortalità e decidono di andarsene “in letargo” per un po’. Un lungo sonno è l’unico modo che hanno per sfuggire al noioso e tedioso scorrere infinito del tempo.
Niente abiti teatrali e niente aspetto cadaverico. Tutti i giovanotti e le signorine che frequentano la Night Class sono aitanti, belli come fotomodelli e soprattutto al passo con la moda.
La bellezza è un fattore demoniaco indispensabile per la caccia, ma se frequenti una scuola in cui gli atti di “vampirismo” sono vietati, come fai a sostentarti?
Qui entra in scena l’ingegno dell’autrice e otteniamo una soluzione che a seconda dei punti di vista può essere considerata sia geniale che ridicola: compresse ematiche, ovverosia una sorta di farmaco effervescente (come le pastiglie per l’influenza) che disciolte in acqua creano una sorta di intruglio che dovrebbe avere le stesse proprietà del sangue vero. Insomma, è sangue solubile.
Lo so cosa state pensando, voi amanti del grottesco autentico: non ci sono più i vampiri di una volta (e avete ragione).
Nonostante questo, è bene ricordare che questa soluzione non ha comunque rimosso totalmente le scene più classiche del genere in cui i vampiri si nutrono “alla vecchia maniera” sia perché: a) il pubblico a quanto pare trova eccitante l’idea di farsi ficcare i denti in gola; b) effettivamente un cattivone che beve sangue effervescente non avrebbe avuto lo stesso grip, quindi ci saremmo privati di quelle bellissime scene di genocidi truculenti.
Un altro dettaglio certamente singolare (e qui bisognerebbe capire chi ha avuto questa idea per primo) è che questi nuovi non-morti oltre che ad essere tutti degli idol che non hanno mai superato il periodo di trainee, hanno anche delle pupille che brillano di rosso quando attivano i loro istinti, quindi appassionati di Buffy, dimenticatevi la vecchia metamorfosi in cui la “faccia demoniaca” era davvero un’altra faccia. Questi nuovi figli della notte al massimo accendono solo gli occhi come i gatti al buio.
Eppure non può essere tutto qui. Se Vampire Knight fosse davvero solo un manga che parla di storie d’amore proibite fra vampiri ed esseri umani, non avrebbe di certo ottenuto così tanto successo da raggiungere una serializzazione di ben 19 volumi a cui è seguito persino una pubblicazione supplementare di altri 8 e un adattamento animato di due stagioni.
Dunque qual è il segreto? Cosa ha permesso a quest’opera di collocarsi fra le migliori dell’ultimo decennio?
Sicuramente l’innovazione e l’inventiva.
Matsuri Hino non si limita a rispolverare un vecchio personaggio consunto e dotarlo di un aspetto e caratteristiche più attuali, ma lo inserisce anche in una cornice complessa, in una società in cui vige un sistema classista, dove i vampiri non sono solo creature succhia-sangue, ma hanno le loro regole, i loro principi e le loro moralità. Una società in cui una persona come Kaien Cross è vista come un pazzo visionario eccessivamente anticonformista sia dai vampiri stessi che dagli hunter. E come se non bastasse, persino Kaname Kuran gli dà credito, lui che è l’ultimo erede di una delle casate più potenti.
Intrighi, cospirazioni, sotterfugi. In Vampire Knight nulla è come sembra. Aspetti tipici della modernità si scontrano con usi e abitudini di un’altra epoca, al punto che lo spettatore si ritrova in una sorta di dimensione senza tempo in cui elementi discordanti coesistono in maniera estremamente logica.
Quello che all’inizio sembra davvero solo uno shoujo con qualche elemento paranormale, poco a poco cambia completamente il suo aspetto e diventa un racconto estremamente articolato in cui spesso riuscire a tenere il filo diventa difficile. In chi o cosa credere? Di chi fidarsi? Non si saprà che alla fine. Persino la bella Sara Shirabuki che all’inizio pare solo una ragazza dai modi di fare un po’ altezzosi, alla fine si rivela un’infida cospiratrice. Tutti hanno qualcosa da nascondere, tutti tramano alle spalle degli altri. Come in una partita a scacchi, ciascuno fa la sua mossa, nella viva speranza di avanzare di casella in casella e ottenere la salvezza. Nessuno di loro immagina però che nessuna delle loro mosse è dettata dalla propria volontà. C’è un giocatore che osserva tutta la partita dall’alto e predispone il campo di volta in volta, affinché tutto si svolga secondo i suoi piani.
Alla fine le pedine si riducono drasticamente e quando finalmente verrà la resa dei conti, che cosa accadrà?

Il sistema classista nella società dei vampiri

La cosa che differenzia abbastanza l’opera di Matsuri Hino da altre coetanee è il modo in cui lei stessa ha strutturato la società dei vampiri, creando un sistema classista a base piramidale che tentasse di rispondere a tutte le domande che a un lettore potessero venire in mente, confrontando questa versione moderna del mondo dei vampiri con le sue conoscenze più legate al folklore e a figure iconiche come quelle del Conte Dracula.
Praticamente secondo la Hino il mondo dei vampiri è diviso in caste/livelli:

– al livello A si trovano i vampiri più importanti chiamati Sangue Puro (o Purosangue a seconda delle traduzioni). Essi sono i vampiri più potenti e sono coloro che detengono le redini del mondo dei vampiri.
Sono così chiamati perché non si “mescolano” con altri vampiri di livello più basso, proprio per mantenere al massimo il loro potere, quindi non è insolito che ci siano matrimoni combinati e addirittura incesti.
Si dice che una volta i vampiri di Sangue Puro erano molti di più, mentre ai tempi della narrazione dei fatti, solamente 7 famiglie sono sopravvissute, fra cui il casato dei Kuran, che è quello più importante nella storia.
Pare che questi Sangue Puro, probabilmente a causa della loro lunga vita tediosa abbiano la tendenza ad uscire facilmente di senno e fare una carneficina con tutti i malcapitati che finiscono nelle loro grinfie.
– al livello B si trovano i cosiddetti Vampiri Nobili, ovvero importanti, ma un po’ meno rispetto ai primi. Possiedono anche loro dei poteri, ma più limitati rispetto ai Sangue Puro. A loro è concesso fare matrimoni misti.
Servire e rispettare il volere dei Sangue Puro è estremamente importante.
A loro la Hino attribuisce poteri molto particolari, certamente un po’ fuori da quelli che solitamente si assocerebbero a questo tipo di creature, basta guardare i vari componenti più importanti della Night Class (tutti di livello B) i quali hanno ciascuno un potere specifico, tipo Witch & Co: controllare il fuoco, creare il ghiaccio, usare i fulmini ecc…
– al livello C si trovano tutti i vampiri comuni, il cosiddetto popolo. Loro non hanno nessuno particolare potere, sono vampiri e basta. L’unica cosa che sanno fare è succhiare il sangue e scappare dal sole.
– al livello D si trovano tutti gli esseri umani trasformati in vampiri che si trovano in una specie di limbo, cioè sono stati sì trasformati, ma non sono ancora vampiri a tutti gli effetti, ma nemmeno possono essere più considerati umani, a causa del fatto che il processo di metamorfosi non è mai stato completato, il più delle volte per semplice capriccio di un Sangue Puro che, nel mondo della Hino, sono gli unici a poter trasformare gli umani in vampiri.

La piramide gerarchica teoricamente conta solo 4 livelli in tutto, ma in realtà esistono altri tipi di vampiro che a causa della loro natura, non vengono nemmeno inseriti nel sistema. Si tratta dei Livello E, umani trasformati in vampiri ma che hanno perso il controllo su loro stessi e sono diventati degli zombie succhia-sangue che attaccano indiscriminatamente chiunque.

La metafora della maturità

La Hino sceglie di adottare uno stile di narrazione mediante il quale narratore e lettore coincidono, per questo non ci è permesso anticipare le mosse, ma siamo costretti a procedere lentamente, seguendo il flusso degli eventi e arrivando alle soluzioni solamente quando ci vengono finalmente presentate. Ecco perché, fino alla fine, non sappiamo dire dove questo intricato piano andrà a parare e quando finalmente lo capiremo, ne rimarremo irrimediabilmente sconvolti.
La storia cambia e si fa sempre più articolata mano a mano che avanziamo coi capitoli e Yuki si fa sempre un pochino più grande. Più lei cresce e matura, più la realtà in cui lei vive si fa oscura e contorta, piena di enigmi e di perplessità, al punto che né lei né noi capiamo più che cosa stia accadendo.
A Yuki non piace essere trattata come una bambina a cui vengono nascoste le cose brutte per non spaventarla e la sua frustrazione, diventa la nostra indignazione che alimenta il nostro desiderio di sapere.
In un certo senso, possiamo dividere la storia in due parti: la prima, quella scolastica più semplice più vicina allo stile shoujo e la seconda, quella in cui la scuola ormai è solo una dei tanti scenari, ma non il più importante.
A separare queste due parti c’è il risveglio di Yuki. Quando il sigillo posto sui suoi ricordi finalmente viene rimosso e lei riesce a ricordare finalmente il suo passato e chi è veramente, la storia cambia decisamente ritmo e da qui in avanti abbandonerà definitivamente gli aspetti shoujo per diventare molto più simile ad un josei.
La scena del risveglio dunque diventa la metafora intrinseca di quel momento nella vita di ciascuno di noi in cui un evento di un certo rilievo crea una cesura che ci separa per sempre dalla nostra infanzia e ci avvicina all’età adulta.
La nuova Yuki non ha quasi più nulla della ragazzina spensierata e un po’ goffa che era, ora che ricorda e sa chi era veramente, il suo approccio alla realtà cambia in maniera radicale, al punto che (nell’anime) dirà persino delle parole molto forti a Zero: “La Yuki che tu conoscevi non esiste più. Questo è successo perché il vampiro che è in me l’ha divorata”
Il vampiro, il demone, la maledizione dentro di lei hanno cancellato per sempre ogni traccia di allegria e leggerezza. La vita, con le sue difficoltà e la sua crudeltà, l’hanno portata a cambiare e diventare qualcosa di diverso da ciò che era prima. I suoi occhi si sono aperti su un nuovo mondo, un mondo completamente avvolto dalle tenebre nel quale non è facile orientarsi. Tutto è identico e differente allo stesso tempo. E non è che il principio.

La pace fra le razze: l’utopia di Kaien Cross e il realismo di Toga Yagari

Come accennato in precedenza, il motivo per cui Cross si è imbarcato in questa impresa utopica, era per riuscire a dimostrare che coi giusti metodi vampiri e umani possono convivere pacificamente.
Da ex-hunter nella sua vita ne ha viste molte e allo stesso tempo, la forte amicizia che lo ha legato a Juuri Kuran lo ha spinto a tentare l’impossibile, al punto che persino i suoi ex-colleghi hanno cominciato a considerarlo un pazzo visionario, primo fra tutti Toga Yagari, che al contrario suo, è rimasto fortemente fedele al credo dei cacciatori secondo il quale l’unico vampiro buono, è un vampiro morto.
Yuki, ancora prima di scoprire la verità su se stessa, ha sempre sostenuto gli ideali del patrigno, complice anche il fatto di essere stata salvata proprio da Kaname, che lei definisce più volte durante i primi capitoli del manga, estremamente gentile. Al contrario, Zero, che ha visto la sua famiglia di hunter sterminata da una Sangue Puro, non può che essere contrario alla sua opinione, soprattutto perché anche lui stesso è diventato uno di quegli esseri umani tramutati solamente per metà per puro divertimento o noia, dunque non ha mai esitato a premere il grilletto contro uno di loro.
Questo conflitto è una delle tematiche più presenti nel manga e bisogna riconoscere che, benché non tutti gli studenti della Night Class siano dei sanguinari, più e più volte accadono cose che mettono seriamente in dubbio la possibilità che il sogno di Cross possa diventare reale.
Persino lo stesso Kaname, da sempre difeso a spada tratta da Yuki e adulato come il migliore fra i migliori, ad un certo punto rivelerà la sua faccia nascosta e non sembrerà più tanto gentile e altruista come ci pareva in principio e, benché lui sostenga di agire solo nel bene della nostra protagonista e di essere costretto a “sporcarsi le mani” per un fine più alto, riuscire a guardarlo con gli stessi occhi di quando era solamente il capoclasse non è davvero più possibile.
Eppure Kaname alla fine sembra essere stato sincero (per quanto abbia giocato a fare il misterioso dall’anima eternamente tormentata) e davvero c’era un motivo estremamente importante che lo ha spinto ad agire in un certo modo, dunque arrivando all’epilogo della nostra storia, forse ci sentiamo tutti un po’ in colpa per aver dubitato di lui certe volte.
Arriviamo alla fase post-battaglia apocalittica che in un manga giapponese d’azione non può mai mancare e ci sembra di aver capito che la situazione ha raggiunto un punto di stallo, una volta passato il pericolo.
L’atto conclusivo ha i classici toni malinconici di una storia che finisce e di un futuro incerto che arriverà col levare del sole, ma il dilemma non si è comunque risolto. Tutto questo caos, a che cosa ha portato? E’ servito davvero a far nascere quel mondo di pace tanto voluto da Juuri molti anni prima? In apparenza sembra di sì, questo è quello che ci viene mostrato nel breve sequel del manga, intitolato Vampire Knight Memories in cui scopriamo che ormai l’esistenza dei vampiri non è più un segreto fra gli esseri umani, che sembrano essersi abituati a questa idea, grazie anche agli studenti della vecchia Day Class che hanno potuto spezzare qualche lancia in loro favore e raccontare ad amici e parenti che non tutti i vampiri sono cattivi, eppure il periodo di pace non dura in eterno e presto una nuova minaccia increspa di nuovo le acque del mare. Una nuova organizzazione segreta infatti sta architettando nell’ombra per gettare scompiglio fra l’umanità, finendo di nuovo per mettere le due razze l’ una contro l’ altra e ridestare  vecchie inimicizie rimaste a covare sotto la cenere.

E’ un circolo, questo è quello che ci viene spiegato. Quando migliaia di anni prima degli eventi narrati i vampiri avevano iniziato a rappresentare una minaccia per la popolazione umana, solo la creazione dell‘Associazione Anti-vampiro è riuscita a tenere la situazione sotto controllo e fare in modo che i casi di “vampirizzazione di massa” diminuissero. La grande guerra aveva significativamente ridotto il potere dei notturni, eppure nemmeno questo ha permesso in seguito ad un nuovo ciclo di eventi di spargere altro sangue. Le nuove azioni di Kaname hanno portato ad un altro secolo di pace, ripristinando un equilibrio venuto a mancare proprio a causa delle azioni di certi suoi simili, ma anche questo è durato poco.
Dunque, alla fine di tutto ciò, chi dei due grandi cacciatori aveva ragione? Ci verrebbe da rispondere Yagari, perché a ben guardare, per quanti sforzi si siano stati fatti per incamminarsi lungo il sentiero della pace, per colpa di vecchie ostilità, si è sempre tornati al punto di partenza. Forse la verità è che il sogno di Cross, per quanto nato da principi morali giusti, resterà sempre un’utopia per il semplice fatto che non segue la natura delle cose. Un vampiro uccide perché è la sua natura ad imporglielo e un uomo finisce per odiarlo perché logicamente teme la morte. Come anche un’altra grande mangaka ci ha insegnato nella sua celeberrima opera, il Male è di questo mondo e per quanto lo si combatta, non si riuscirà mai ad estirparlo del tutto, perché per ogni pianta che muore, ci sono già dei semi che germogliano sottoterra.
Forse l’unica cosa che possiamo imparare da Kaien Cross è a non dividere tutto in maniera troppo netta, ma ad avere il coraggio di cercare il bene nel male e viceversa.
Il resto del dibattito, rimarrà aperto.

 

Vampire Knightultima modifica: 2023-01-08T13:56:54+01:00da gem-y
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