Salvate i libri dai cattivi ragazzi!

Ormai sarà capitato almeno a tutti di imbattersi in questo tipo di romanzo adolescenziale: stanno tutti lì, in fila uno accanto all’altro sugli scaffali delle librerie, con i loro titoli altisonanti e le copertine estetiche che sembrano promettere viaggi meravigliosi nell’ignoto. Magari qualche volta, spinti dalla curiosità, li abbiamo afferrati, sorprendendoci per la loro mole mastodontica che farebbe invidia persino a un romanzo di Umberto Eco e, aprendo la copertina, ci siamo soffermati a leggere la sinossi scritta nell’aletta interna, salvo poi renderci conto (con delusione o felicità, a seconda dei casi) che si tratta di nuovo dell’ennesimo Young Adult approdato nel mondo dei libri direttamente da Wattpad.

Questa è una nuova rubrica che voglio inaugurare su questo blog: chiacchiere e riflessioni in libertà si temi ricorrenti nel mondo dell’intrattenimento. E per cominciare non potevo certo non farlo con una delle tematiche che più mi ha dato da riflettere negli ultimi anni. A differenza degli altri articoli, non mi riferirò mai a solo un’opera specifica, ma esplorerò il tema centrale con uno sguardo più ampio, al fine da formulare considerazioni generali valide per più situazioni

Sappiamo già tutti cosa accadrà fra le pagine di quel romanzo. Sia che alla fine abbiamo deciso di leggerlo oppure che lo abbiamo riposto sullo scaffale, si tratta di un tipo di racconto talmente comune negli ultimi anni che è praticamente impossibile non essersene mai imbattuti anche solo in maniera indiretta. Sarà perché forse questi YA per quanto di tendenza si somigliano un po’ tutti? Ma quando è cominciata esattamente l’esplosione di questo modello di romanzo? E perché continua a fare così tanta presa sul pubblico nonostante sembrino davvero l’uno la copia dell’altra e contengano tuttavia alcune volte messaggi non propriamente etici in un’epoca in cui si sta lottando davvero molto per la parità di genere? E’ quello che mi sono domandata pure e io e quello che vorrei riuscire a capire attraverso questa riflessione.

In principio fu il Disastro

Correva l’anno 2011, Jamie McGuire è una giovane donna poco più che trentenne che da sempre sogna di diventare una scrittrice e per farlo si affida al self publishing, tramite il quale fa conoscere al mondo Beautiful Diasaster, la complicata storia d’amore fra due giovani ragazzi che sembra gettare le basi per un genere letterario che a distanza di anni continua a riscuotere grande successo.
Non possiamo affermare con totale certezza che sia stata davvero lei la “madre” di questo tipo di letteratura, perché per farlo dovremmo confrontare tutti i libri pubblicati in quell’anno e verificare se di fatto non ci sia stato qualcun altro che abbia tentato un’impresa simile prima, un lavoro decisamente immane, ma che comunque non servirebbe a smentire il fatto che senza ombra di dubbio Beautiful Disaster fu un romanzo che riscosse davvero un enorme successo e che quindi anche solo per fama, merita il titolo di “capostipite” degli YA a tema “il bad boy e la brava ragazza”.
E sarà quasi certamente per quello che da allora svariate autrici o aspiranti tali hanno deciso di seguire il medesimo percorso, proponendo la loro personale versione e sperando di ricevere la stessa gloria, se non addirittura di più. Inoltre, con l’avvento di Wattpad si è ormai arrivati al momento di massima affermazione del self-publishing, che ha totalmente rivoluzionato il concetto di pubblicazione, cambiando le regole e relegando le case editrici a meri “supporti” che spesso e volentieri non si curano nemmeno di revisionare le opere prima di stamparle, caratteristica facilmente deducibile dall’aspetto sintattico dei racconti, che spesso e volentieri sembrano solamente idee abbozzate, mal espresse e incongruenti.
Tutto ciò però passa sempre in secondo piano, come se vendere prodotti di qualità non fosse più la missione principale della casa editrice. Credono che basti aggiustare tutto mettendo una bella copertina scenografica con un’immagine dai rimandi vagamente fantasy e il titolo scritto in un font arzigogolato. Se poi il contenuto è di qualità scarsa, non importa. Tanto vede e quello basta.

Lui, Lei e L’altro

Come dicevo, da Uno Splendido Disastro in poi, di romanzi Young Adult di questa tipologia, ne sono stati pubblicati a vagonate e la cosa più divertente da notare, è questa continua ripetitività non solo nella caratterizzazione dei personaggi, ma anche nella scelta delle scene, come se ci fosse una sorta di protocollo, un Manuale del Perfetto YA da seguire alla lettera per assicurarsi il successo.
Un manuale che si potrebbe banalmente riassumere limitandosi semplicemente alla descrizione dei tre personaggi cardine: Lui, Lei e l’Altro.

Lui: è il protagonista maschile (dove il termine “maschile” va inteso in senso letterale, a 360°). Generalmente molto alto di statura e dal fisico scolpito per via della pratica di qualche bizzarro sport (meglio ancora se illegale), completamente ricoperto di tatuaggi, capelli scuri e occhi chiari, lineamenti del viso marcati, è una specie di David di Michelangelo a cui è stato conferito il soffio vitale e se ne va in giro a fare strage di cuori semplicemente respirando. Ha una prestanza e un magnetismo che si percepiscono a chilometri di distanza, ma nonostante questo, ha sempre l’espressione seria dipinta in volto, quasi collerica, come se fosse sempre incazzato col mondo, anche quando magari non c’è un vero motivo per esserlo.
Le ragazze muoiono per lui, venderebbero la madre per passarci una notte assieme, ma lui ha un background famigliare un po’ complicato. I genitori sono divorziati, oppure uno dei due è morto, oppure il padre è un tipo problematico, o tutte e tre le cose messe assieme, perché no? Insomma, qualcosa nel suo passato lo ha portato a credere che l’amore sia una cazzata, per questo non ha mai avuto una relazione seria con nessuna ragazza, delle quali si serve solo per divertirsi.
Però questa è solo una facciata. In fondo lui non è davvero così terribile, è un povero cucciolo ferito, tradito dalla vita. Nasconde un lato molto sensibile, lo dimostra il fatto che ha una passione segreta per la letteratura, l’arte oppure la musica, ma non lo rivela mai a nessuno, per non compromettere la sua immagine. Vaga disperato per il mondo come un’anima in pena, lamentandosi del fatto che nessuno lo ama, ma prende a male parole chiunque provi a mostrargli un po’ di umanità. Dovrebbe andare in terapia, ma non lo fa perché crede che siano tutte cazzate (e perché se lo facesse poi perderemmo il personaggio e allora come facciamo con la storia??)

Lei: la protagonista femminile, è ovviamente l’esatto contrario, per la regola dell’Attrazione degli Opposti. E’ la tipica brava ragazza, seria, intelligente, studiosa, ragionevole. Fisicamente di solito ha un aspetto piuttosto ordinario, oppure è di bell’aspetto, ma non se ne cura affatto perché ha altre priorità nella vita, tipo prendere il massimo dei voti in tutti i test. Non è nemmeno raro scoprire che in realtà la protagonista possa essere una “versione cartacea” dell’autrice, in cui si immedesima durante il racconto. Sulle prime odierà terribilmente il protagonista per il semplice fatto che incarna tutte le caratteristiche sbagliate di un ragazzo, perché è quel tipo di persona da cui è sempre stata messa in guardia, ma poi non si sa come, gli basterà incrociare il suo sguardo seducente o, ancora meglio, vederlo mezzo nudo, per ritrattare tutto.
Ha una migliore amica (oppure due amiche, o un’amica e un amico) che può essere o simile a lei o il suo esatto opposto che puntualmente diventerà la sua confidente sentimentale nonché terapeuta non qualificata e non pagata. Nessuno ha mai capito dove trovi la pazienza per non prendere la protagonista a testate per tutte le cose che si deve sorbire, comprese le classiche frasi: “Nessuno mi ha mai fatto sentire come lui”/”E’ assolutamente sbagliato”/”Ti pare che possa piacergli una come me?”
Il suo background famigliare generalmente può essere di due tipi:
1) La famiglia felice della Mulino Bianco in cui tutti si amano, ma proprio per questo motivo, dato che è stata rigidamente cresciuta con dei sani principi morali, sa benissimo che non potrebbe mai stare col protagonista, altrimenti al suo sempre apprensivo padre verrà un accidente. E poi anche sua madre disprezzerebbe, perché per quanto l’abbia sempre incoraggiata a fare ciò che ama, c’è un limite a quello che può tollerare. “Ti facevo molto più sveglia di così” le direbbe.
2) Nel secondo caso è una famiglia mezza disastrata, coi genitori separati, oppure uno dei due è deceduto, un secondo matrimonio che porta con sé un/a patrigno/matrigna che lei puntualmente odia. In qualsiasi caso, c’è stato un evento che l’ha fatta sentire profondamente e ingiustamente abbandonata, dunque nemmeno lei crede nell’amore ed è per questo che ha deciso di concentrarsi unicamente sugli studi, perché niente è più sicuro di una solida carriera lavorativa. Questo punto potrebbe giocare a suo favore per cercare di stabilire un legame col protagonista, dato che entrambi hanno una visione molto melodrammatica dell’amore, ma mentre lei in fondo non nega di essere rimasta un’inguaribile romantica, lui al romanticismo ride in faccia.

L’Altro: c’è quasi sempre, perché un triangolo amoroso in questo tipo di romanzi dovrebbe tenere più alta la tensione. Generalmente è tutto il contrario del protagonista. E’ un bravo ragazzo, studia, è sincero e affidabile, il classico vicino di casa a cui lasceresti senza esitazioni le chiavi dell’appartamento per annaffiare le piante e dar da mangiare al gatto mentre sei in vacanza. In alcuni casi è il ragazzo con cui la protagonista sta a inizio storia, oppure è un suo ex con cui ha chiuso ma non del tutto, oppure è solo un altro studente in cui lei si imbatte ovviamente subito dopo essere stata maltrattata dal protagonista per la centesima volta. In qualsiasi caso, sappiamo tutti che non finirà mai con lui. Nonostante il sogno della protagonista era sempre stato quello di sposarsi e andare a vivere in una bella casetta col giardino con cinque figli, due cani e un gatto, da quando ha conosciuto Lui, la sua idea di futuro è totalmente cambiata, potrebbe darsi anche alla criminalità se questo le permetterà di stare col ragazzo che ama, che ovviamente non è L’Altro, che diventerà solamente il suo zerbino. Insomma, prima piangerà sulla sua spalla inzuppandogli la camicia di lacrime e tracce di mascara, ma poi se ne andrà senza neanche chiedergli scusa.
Per quanto possa sembrate totalmente inutile come personaggio e nonostante generalmente abbia la tendenza ad evaporare nel nulla a un certo punto della storia, è comunque essenziale perché sarà proprio grazie alla sua presenza che il protagonista riuscirà per la prima volta a fare una cosa pazzesca, ovvero connettere gli unici due neuroni che ha nel cervello e capire che forse il motivo per cui è così geloso di vederla con un altro e il fatto che avrebbe voglia di spaccargli la faccia un momento sì e l’altro pure nonostante questo poveretto non abbia fatto assolutamente nulla, è perché è veramente innamorato di lei. Oddio, innamorato. Magari all’inizio non proprio. Diciamo che Tarzan ha trovato la sua Jane e da perfetto Maschio Alfa qual è, deve far capire a tutti che è di sua proprietà, girandole intorno, standole addosso, eccetera. Poco ci manca che le pisci su una scarpa come fanno i cani, ma ok il concetto è quello: “Jane mia donna!” L’altro in teoria ha le sinapsi messe meglio, quindi non vorrebbe doversi scontrare con King Kong (anche perché sa benissimo che perderebbe), quindi tenderà a voler evitare lo scontro, salvo il caso in cui sia l’ex o il suo effettivo ragazzo e allora in quel caso lo scontro ci sarà per forza. E quando lei vedrà che lui si è battuto per lei, avrà la conferma definitiva che lui la ama. Cioè no, la vuole, il concetto di amore è un po’ difficile da inculcare a un gorilla esaltato, ma lei, illuminata dalla grazia, gli insegnerà come si ama e lui scoprirà che è una cosa bellissima. Fine.

Non tutte le Bestie diventano Principi

Mi sono sinceramente interrogata a lungo su quale possa essere il vero motivo per cui questo tipo di romanzi piacciono così tanto al pubblico giovane. Perché la protagonista deve sempre innamorarsi di un bad boy? Perché non può davvero innamorarsi del ragazzo normale che sogna di diventare un medico? Ma poi, è davvero quello il modello ideale di ogni ragazza? Chi o cosa l’hanno deciso?
Io sfortunatamente in questo caso non faccio testo, perché per come sono come persona, alcune dinamiche mi risultano difficili da comprendere. Eppure, guardandomi intorno, noto che quel tipo di modello suscita sempre una certa approvazione dal genere femminile. Perché? E’ il fascino del mistero? Il brivido del pericolo? Il desiderio dell’impossibile? Oppure è davvero come sostengono alcune persone, una reazione a un bisogno primordiale in cui è il maschio più forte ad attirare la femmina perché in natura funziona che così si può garantire la discendenza? Eppure noi non siamo animali, o meglio sì, ma siamo più complicati. Abbiamo dei sentimenti. Per noi una relazione non si basa solo sul “procreare”, è composta da una serie di molti più elementi, perché noi stessi siamo esseri complessi.
Ma forse l’istinto non si può mai spegnere del tutto. Forse gli impulsi primordiali sono innati e quindi non si può negare che esistano.
Il problema è che nella nostra società non possiamo vivere solo di quelli e se uno ci ragiona attentamente, si rende conto che una storia d’amore come quella di questi romanzi è totalmente disfunzionale e niente affatto salutare. Ci sono sempre troppe cose che non vanno, a partire dall’inaffidabilità del protagonista maschile, senza dimenticare tutti i comportamenti tossici che assume. Nella realtà purtroppo non tutte le Bestie diventano Principi e questo molte donne lo sperimentano sulla loro pelle.
Dunque, appurato che magari un romanzo di questo tipo è solo mera evasione come tutti i prodotti di intrattenimento, resta il fatto che comunque esistono sul mercato romanzi che vanno oltre i limiti della decenza e di ciò che può essere accettabile, pur essendo solamente una grossa farsa.

“Sono responsabile di quello che dico, non di quello che tu capisci”

Di chi è la responsabilità in tutto questo? Fin dove è moralmente accettabile che in un romanzo targhettizzato per i giovani (normalmente adolescenti) ci siano determinati tipi di contenuti? E’ colpa dell’autore/trice? Di Wattpad? Della casa editrice? Credo che ognuno abbia la sua parte di responsabilità.

Partiamo da quello che abbiamo detto all’inizio. Uno Splendido Disastro è un libro auto-pubblicato, quindi che non è stato presentato sotto formato di bozza a una casa editrice per un’eventuale pubblicazione, dunque di conseguenza è mancato tutto il lavoro di revisione e correzione di cui generalmente si occupa un editor che segue l’autore (o aspirante tale) prima di arrivare alla pubblicazione vera e propria. Questo passaggio in passato è sempre stato reputato fondamentale per garantire la pubblicazione di testi di qualità, che non presentassero errori né dal punto di vista di espressione delle idee, né dal punto di vista più tecnico come errori grammaticali o di ortografia. Questo perché scrivendo, è assai facile commettere errori anche solo per distrazione e generalmente, avere l’aiuto di un parere esterno che legge ciò che scriviamo con più distacco rispetto a noi, permette di trovare più facilmente le “debolezze” e le imprecisioni della stesura, o al contrario di notare i passaggi migliori da far risaltare. Insomma, vale un po’ come quando da bambini facevamo leggere alla mamma il tema che dovevamo scrivere per scuola e le domandavamo se secondo lei andava bene.
Col self-publishing questo passaggio viene meno, dunque il testo rimane esattamente come lo si è scritto. Certo, potremmo comunque far leggere prima a una persona fidata il nostro elaborato, ma comunque, per quanto ci fidiamo del suo giudizio, non sarà mai qualificata allo stesso modo di chi lo fa per professione. E infatti chiunque ci capisca un po’ di scrittura, prendendo in mano un romanzo auto-pubblicato, noterebbe immediatamente tutti quei difetti che non ci sarebbero stati se ci fosse stato un lavoro di revisione accurata in precedenza.
E qui veniamo a Wattpad.
Questa piattaforma è nata col desiderio di liberalizzare la scrittura, un po’ come quei movimenti artistici ottocenteschi che nascevano con l’intento di liberare l’arte dalle rigide regole dell’accademia.
Su Wattpad infatti chiunque può pubblicare un proprio racconto, anche senza essere uno scrittore di professione o di diletto. Non ci sono regole, né limitazioni. Tutti sono i benvenuti, anche coloro che nella vita il massimo che riescono a scrivere è la lista della spesa. E’ un social-network e la libertà di espressione senza vincoli è alla sua base, come lo è alla base di Twitter, Instagram, Facebook, TikTok e così via. I social sono per tutti, tutti possono fare tutto, tutti possono dire tutto. La libertà è il loro potere.
La scrittura si veste di una nuova funzione. Esattamente come chi pubblica su Instagram non è per forza un fotografo di mestiere, anche su Wattpad chi scrive, non è uno scrittore di mestiere.
E’ solo un altro modo di esprimere se stessi, il proprio io interiore, quello che nella vita di tutti i giorni rimane celato dietro la maschera di ordinarietà imposta dalla società. E dunque, essendo un’espressione libera da qualunque vincolo, posso gestirla come voglio. In questo modo, mi privo della responsabilità di ciò che la gente percepisce.
E’ un po’ come se io vivessi in una località turistica e postassi continuamente foto in riva al mare e la gente vedendole, pensasse che faccia davvero una bella vita, che sia sempre in vacanza, quando magari in realtà di lavoro faccio la commessa. La gente vede solo una parte della mia vita, quella che io voglio che veda, che non è mai l’intero, ma solo una delle tante “sfaccettature” che la compongono, generalmente la più bella. L’idea che si fa sul mio conto basandosi sulle foto che pubblico, non è affare mio. Così, paradossalmente, se su Instagram alle foto mettiamo troppi filtri, su Wattpad a quello che scriviamo, non me mettiamo affatto, perché tanto comunque è soltanto una storia, non è la vita reale.
Il problema però è che col progredire dell’evoluzione tecnologica, il confine fra ciò che è reale e ciò che non lo è si sta assottigliando sempre di più, fino a diventare quasi indistinguibile. E vivendo costantemente in questa bolla digitale, molte volte si finisce per perdere davvero il contatto con la realtà.
E se è vero che è solo finzione, se è solo una storia digitale, che fa parte del mondo irreale, come mai la trovo su uno scaffale della libreria nel mondo reale?
Il confine si è rotto.
Quando qualcosa ha successo e fa tendenza nel mondo digitale, c’è sempre qualcuno che decide di portarla dall’altra parte e farla diventare un elemento della quotidianità. Di venderla. Di ricavare dei guadagni concreti in denaro, di non accontentarsi del numero dei Like e delle condivisioni che per quanto possano far piacere all’autore, sono fini a loro stessi, in quanto sono solamente delle cifre. Ma se si associa un valore a quelle cifre, tutto cambia. Il successo va condiviso, non puoi davvero pensare di essere così egoista da volertelo tenere tutto per te.
Ma perché non adattarlo alla versione “per il mondo reale”? Questo è l’enigma più grosso. E’ possibile che abbia a che fare con la sua autenticità, per permettere a quella tendenza di provocare nel mondo reale gli stessi identici effetti che provoca nel mondo digitale, poco importa se nella realtà di tutti i giorni non funziona.

Senza etichette

Rimane un ultimo nodo da sciogliere sulla questione, che riguarda di fatto quanta responsabilità sia da imputare a Wattpad per questo tipo di letture che troviamo sul mercato che a parere degli appassionati di letteratura rischiano di danneggiare questa forma di intrattenimento, arrivando a un livello di trash davvero imbarazzante.
Anzitutto, è bene fare una puntualizzazione in merito. Abbiamo in precedenza rimarcato il fatto che questa piattaforma di scrittura online è da considerarsi al 100% un social-network e che di conseguenza, i contenuti pubblicati in essa, seguono gli stessi principi di qualunque altro suo simile. Facendo anche l’esempio di Instagram, abbiamo ricordato come questi siti abbiano modificato significativamente la percezione del mondo che ci circonda e, dato che appunto Wattpad è una piattaforma aperta a tutti, non dobbiamo mai dimenticare che in realtà ciò che ci troviamo, proprio per questo non può essere di qualità. E anche le vendite di successo dai romanzi che ne derivano, dovremmo interpretarle solo come l’ennesimo prodotto di questa società in cui ormai il concetto di pop è fortemente estremizzato. Sappiamo tutti infatti che a fare tendenza sono spesso cose di dubbia utilità o merito, ma che vivono il loro momento di gloria solo perché “ne parlano tutti”. Siamo in una fase della nostra società in cui non importa tanto che cosa vendi, quanto più come lo vendi. Più riesci a fare presa sul potenziale acquirente, più sei certo di avere successo, anche se di fatto magari si tratta di aria fritta.
Dunque, l’indignazione dinnanzi a questo tipo di fenomeni rischia un po’ di perdersi nel vuoto, dato che tutta la realtà in cui viviamo è totalmente sommersa da elementi di questo tipo. Ci sguazziamo completamente, ne siamo pieni fino al collo e peraltro non possiamo mai nemmeno evitarli del tutto, salvo forse ritirandoci a vivere in un anfratto sperduto fra i monti senza contatti con la società. Finché viviamo in questa realtà, ne saremo sempre e comunque condizionati, anche non volendo. Quante volte ci siamo ripetuti di non voler acquistare un determinato prodotto perché lo ritenevamo per noi inutile, ma alla fine lo abbiamo fatto ugualmente, condizionati da chi ci ha detto che ne vale la pena? Funziona così. Veniamo spinti con insistenza verso ciò che fa tendenza e anche se non ci interessa, non possiamo comunque evitarli in toto.

“Sì, ok vende molto perché fa tendenza. Ma i messaggi sono comunque sbagliati, quindi come si può vendere una roba del genere?”
Ho già risposto in parte a questa domanda nel paragrafo precedente, dicendo che appunto, nella nostra società fortemente consumistica, rendere un prodotto di successo e popolare fra le masse è ormai la priorità a discapito della qualità.
E anche su questo punto Wattpad non è condannabile fino in fondo, non solo perché come ho ribadito, è un social net-work a libero uso, ma anche perché in realtà generalmente il lettore che si appresta a cercare un racconto da leggere, è già anticipatamente informato del tipo di lettura in cui si sta per imbattere dai cosiddetti hastag, che normalmente vengono inseriti a discrezione dell’autore. E’ altresì responsabilità dell’autore informare il lettore se il racconto che ha scelto contiene argomenti riservati a un pubblico adulto o tratta temi che potrebbero urtare la sua sensibilità, dunque se io leggo un romanzo dalla piattaforma, in teoria so già cosa potrei aspettarmi.
E perché in un libro no?
Arriviamo dunque al punto cruciale. Come spiegavo in precedenza, il ruolo delle case editrici con questo tipo di elaborati è totalmente differente rispetto a un libro che viene pubblicato da loro dopo che la bozza viene sottoposta a esame. In questo caso il romanzo viene pubblicato esattamente così com’è, senza revisioni né controlli e senza applicare dei “filtri” che potrebbero preparare in anticipo il lettore su cosa leggerà. Anzi, il modo in cui vengono venduti, è di fatto pressoché ingannevole, perché vengono sempre presentati come dei best-seller rivoluzionari, quando poi basta andare oltre la copertina e leggere la prima riga per capire che non è così. Insomma, la carta del regalo diventa più importante del regalo stesso, perché è quella che vende.
Forse, una buona cosa sarebbe imparare proprio a disciplinare meglio la fruizione di questo tipo di contenuti, pensare sempre anche al pubblico che ne entra in contatto e a come questo lo può percepire. Insomma, viviamo in una realtà in cui esistono sistemi come il parental control per le televisioni, in cui Facebook ti chiede quanti anni hai se vuoi registrarti, perché non assumere le medesime accortezze anche per un libro?

Un esempio dal Giappone: nel mondo dei manga esiste da parecchio un settore dedicato a un tipo di intrattenimento +18 e ora che il mercato si è espanso così tanto a livello internazionale, capita di sovente di imbattersi in alcuni fumetti che vengono venduti completamente avvolti da una pellicola, in modo che le pagine non si possano sfogliare. Questo stratagemma, per quanto buffo, impedisce che le vignette troppo esplicite finiscano sotto gli occhi alla persona sbagliata. Certo, volendo uno può anche fregarsene, esattamente come spesso e volentieri (purtroppo) vengono falsificate le date di nascita online, ma questo se non altro solleva la casa editrice da qualunque responsabilità perché apporre un segno distintivo su un fumetto, avverte in anticipo il potenziale acquirente di cosa si trova davanti. Poi sta a lui decidere se procedere comunque oppure no.
Insomma, se non si può proprio evitare l’avvento dei romanzi nati da Wattpad perché questi sono la tendenza del momento, se rimproverare l’autore di diffondere messaggi sbagliati attraverso e sue opere è una polemica fine a se stessa, dato che quest’ultimo può sempre difendersi dicendo che si tratta solo di “un’opera di fantasia”, almeno però tuteliamo meglio i consumatori, specie se come nella maggior parte dei casi quando si parla di Young Adult, sono i giovani adolescenti a rischiare di farne le spese. Se non possiamo arrestare il progresso, almeno regolamentiamolo, cerchiamo sempre di mostrarci parte attiva e presente di questa società del futuro, piuttosto che subire passivamente ogni cosa, senza le dovute attenzioni. Se vogliamo davvero fare qualcosa per scongiurare il degrado di cui i più pessimisti parlano, è meglio muoversi subito.

Salvate i libri dai cattivi ragazzi!ultima modifica: 2023-06-10T17:00:53+02:00da gem-y
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